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Testi di critica | |||||||
Giorgio Segato “movimenti e mutazioni” …Il movimento e la mutazione consentono a Isa Stella di andare oltre le finestre, oltre il diaframma dell’apparente, di attraversare, mentalmente e metaforicamente, le ”stanze della memoria”, i cancelli che ci separano dai giardini fioriti, dal rigoglio edenico della natura e delle emozioni antiche e fonde, e anche di entrare nel ritmo di un hot jazz o di un sensuale tango figurato, guidata semplicemente dal gesto e dal colore, dal comporsi e scomporsi delle cromie, dai giochi degli accostamenti in cui prevalgono blu, rosso, giallo ocra, verdi e tocchi di bianco in varietà di toni vicini e intermedi, che mirano a cogliere per via intuitiva magiche simmetrie e gamme armoniche proprie della musica… Gennaio 2008 Andrea Stassano In quel coinvolgente intreccio di colori, fatto di pennellate vibranti e armoniche, (si veda Lezione di tango), emergono, prepotenti, stati d’animo, emozioni, ricordi. Elementi buoni e negativi. In una sorta di ‘tumulto espressivo’ che si fonde e si reinterpreta, in ogni istante, nel presente, nelle nuove conoscenze e negli incontri che la vita ti porta a fare. Un modo espressivo, questo di mia madre, che tende a recuperare il passato, ma che lancia sempre lo sguardo più lontano, a ciò che arriverà tra poco. Marzo 2008
Umberto Marinello “donne in cammino” …Isa Stella esalta la marcia delle donne verso il proprio riscatto, ed è una marcia che prende origine e che è sostenuta dalla dignità consapevole della donna stessa che, nella lettura di questi quadri, appare decisa a conquistarsi il futuro con le proprie forze.La figurazione è in genere abbozzata, perché ciò che conta è la sola identificazione femminile, mentre è il movimento, in un contesto cromatico volutamente travolgente, a dare il senso profondo dell’opera. Un riferimento culturale, che riguarda però solo la struttura dell’opera, può essere il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, per l’incedere deciso dei personaggi rappresentati. Ma Isa Stella, con stile e linguaggio diversi, vi conferisce uno slancio molto più marcato, perché quelle donne, in un impeto tutto nuovo, sembrano addirittura volare. Gennaio 2012
Giorgio Segato “bagliori e riflessi” …Per definire in modo più preciso questo espressionismo di Isa Stella, direi appunto che è una pittura di memoria e di sentimento, tradotta in stesure di colori saturi, in segni corsivi e soprattutto da bagliori, riflessi, riverberi cercati, provocati, moltiplicati come eccitazione del colore, irritazione cutanea e sottocutanea a volte, per esprimere più compiutamente la vibrazione interna, il piacere di una immersione panica gioiosa, solare, o il vibrare di una nostalgia, l’affacciarsi nei ricordi di figure a colloquio o isolate e meditative (Confidenze, 1995; Tormento, 1995) ma più spesso a gruppi, come compagnie, brigate di sodali, accomunate da un’esperienza, da un racconto che Isa Stella sviluppa in “cornice”, lasciando al centro l’episodio topico, come in ‘Ritorno a casa’ (1995), nei ‘Racconti’ (1997), ne ‘Il lavoro e il riposo’ (1997) o dando spazio a familiari o a casuali e piacevoli ‘incontri’(Le sorelle,1997; Incontri, 2000; Momenti di armonia, 2004)… Ottobre 2004
Umberto Marinello per l’antologica del 2000 …Poi, all’Accademia Internazionale di Salisburgo, c’è stato l’incontro con l’Espressionismo, alla scuola del m° Jacobo Borges. Si tratta di una vera e propria folgorazione, perché l’Espressionismo le permette o, meglio, le fornisce la chiave per esprimersi in tutta la sua forza, per dare consistenza espressiva al suo forte carattere. Un Espressionismo che non abbandonerà più, nemmeno quando, nell’ambito della sua evoluzione, approderà prima alla pittura informale e poi all’Astrattismo. Sono espressioniste quelle pennellate così marcate, spesso addirittura violente; sono espressionisti quei colori così decisi, così netti, così vigorosi. Sono espressionisti la densità insistita delle emozioni, il riferimento continuo alla realtà contemporanea, il modo forte di affrontare i propri problemi esistenziali e di reagire ad essi. …La pittrice ha cioè raggiunto il felice stadio in cui non è più necessario rappresentare la realtà, dipingere ciò che vede, mentre diventa impellente esternare le proprie emozioni, i propri sentimenti, le proprie reazioni, i propri pensieri. Ecco quindi che, invece di dipingere ciò che vede, dipinge ciò che prova, pensa, sente vedendo… Ottobre 2000 Camillo Semenzato La pittura di Isa Stella è solida, immediata, traduce senza mediazioni il suo temperamento. Forse proprio per questo la pittrice ha scelto come modello ideale l'espressionismo tedesco, che preferisce la schiettezza, l'incisività, ad ogni altra ricerca....La sua istintività cromatica e gestuale non risulta tuttavia meno perentoria, anche se il suo linguaggio non cerca contorsioni, problematiche nordiche, ma si avvale sotto sotto di un'armonia tutta mediterranea. La sua è un'espressione molto profonda che esce dai condizionamenti delle scelte di base per trovare una gioia intima prima ancora che testimoniare un esagitato dolore, e di ciò che brucia cerca la luce e il calore prima ancora del travaglio, che può lasciare inappagati i sensi e i pensieri. E sotto la luce di questo fuoco si sentono ardere i bisogni di una partecipazione del tutto femminile, generosa e persino gentile, che trasforma le percosse in scintille e la ricerca ansiosa in un gioco inesauribile di invenzioni. Giugno 1999 Richard Demel …Nel suo lavoro Isa Stella misura se stessa con i problemi della estetica che affronta con coraggio, senza innamorarsi troppo presto delle sue creature. Supera con facilità la resistenza della materia pittorica, piegandola e plasmandola alla sua volontà con decisione e spontaneità. Ogni suo impulso è guidato da sensibilità e intuito. Colloca con sicurezza nei posti giusti della composizione le pennellate di colore, con i loro valori e i loro pesi. Impulso dopo impulso, la pittrice propone pennellate di colori saturi, sempre nuovi e forme sempre più sue, dimostrando di aver raggiunto e riconosciuto il suo linguaggio personale… Aprile 1999 Paolo Rizzi …Davanti ai nostri occhi scorrono i disegni in cui i filamenti nervosi avvolgono il corpo della modella in una tensione espressionistica sempre vibrata, le varie tempere, gli acquerelli e gli olii su carta, nelle tecniche tipiche dell’insegnamento salisburghese, Qui al segno si è aggiunto il colore, che ha suscitato meraviglia per la sua forza timbrica unita a una dolcezza tonale. La forma ne viene trasfigurata, tanto che si arriva ai limiti della riconoscibilità, in una sorta di allusività velata, che, in qualche momento, può ricordare artisti come Afro. Sorprende soprattutto la felicità, del tutto naturale, di certi accordi cromatici, sia nei nudi sia nelle nature morte…
Marzo 1996 Paolo Rizzi …La matrice stilistica più evidente è quella che trapassa dall’Impressionisno a Bonnard, fino a toccare certe violenze espressionistiche e, talora, una strutturazione cubista. E’ una posizione colta, quindi, che vuole abbinare finezze meditate a verità intellettuali, sensibilità a ragione, improvvisazione a composizione. Ella stessa parla di “un’armonia attraversata da dissonanze”, laddove le dissonanze rispecchiano la complessità delle situazioni psicologiche, cioè la vibratilità dei moti interni. Il ritratto nasce così. Esso vuole rientrare nei valori pittorici veri e propri, arrivando magari a cangiantismi, a passaggi di luce, a trasparenze, ma nel contempo convogliando ogni accorgimento al fine espressivo, che è quello della resa della personalità del ritrattato. Per questa ragione ogni dipinto ha una sua particolare impostazione, un suo taglio, una sua omogeneità formale, un suo tono cromatico… Ottobre 1991
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